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Gay & Bisex

A STUDIARE INGLESE IN IRLANDA B


di Alvertn
31.01.2025    |    3.151    |    7 8.9
"" Mi avvio verso la cucina, e appeno la vedo "ciao, si fatto tutto e ho finito prima del previsto, tutto bene comunque..."
Percorro i corridoi della scuola sino all' uscita con le gambe larghe. L'aria fresca mi entra nel culo ancora aperto e sento il vuoto dentro. Lui mi ha aperto molto ed ora mi manca fisicamente ed emozionalmente. Si il vuoto nel culo si fa sentire e involontariamente cammino a gambe aperte. Quando esco dalla scuola mi impongo di camminare normale, stringo le chiappe e cammino diritto verso il pub. Intanto penso a Devid che ha spifferato tutto al professore e che ora sono suo, come diceva Davide ed ora lui, sono la sua troia la sua vacca da monta. Un po incazzato perché David poteva dirmelo ma nel contempo felice di aver un riferimento sensuale inatteso in questo nuovo mondo, e con un gran cazzo. E si proprio un cazzo da godere tanto e da come è iniziata questa storia ne vedremo delle belle. Anche il ripetere più volte che sono uno da cazzi, da tanti cazzi, da essere scopato, sbattuto, sfondato, riempito di sborra bocca e culo mi stimola molto e mi piace moltissimo l'idea, ma ho il timore di chi troverò a divertirsi di me, chi saranno gli amici o invitati del professore a farmi la festa, a usarmi ed essere il loro sborratoio. Poi ripenso alla scopata appena fatta, splendido momento di piacere reciproco e ottima intesa. Ovvio che si, sono ai suoi desideri quindi l'intesa esiste a prescindere da me. Ripercorro con la mente ogni istante della scopata, scopro le attenzioni, le delicatezza, i gesti che il professore ha avuto nei miei confronti. Forse perché la prima volta con me, forse è così lui, forse non voleva farmi agitare. Ma è stato bravo, meraviglioso, ha goduto di me, del mio corpo, del mio culo, del mio ano, della mia bocca, del mio cazzo ed io di luce riflessa ho goduto con lui. Ma sono io che gli ho dato il piacete che poi è fluito a me. Mentre faccio questi pensieri idioti poiché è lui mi ha scopato e si è svuotato in me stop, sono davanti al pub e quasi passo oltre senza accorgermene. Mi fermo, mi libero la mente dal sesso, rifletto sul da fare e da dire. Un momento di calma e tranquillità per affrontare il titolare per il lavoro.
Un sospiro. Butto fuori tanta aria, entro ora. Mi avvio verso la porta deciso. Apro ed entro.
Entro e mi avvio verso il bancone. Ci sono due dietro il bancone, un ragazzo ed una ragazza, e tre maschi e due ragazze davanti ad esso. Li raggiungo “buon pomeriggio, cerco il signor Robert”. Il pù grande dei tre ragazzi, direi sui trentacinque anni “sono io, piacere. Devi essere Giovanni l’italiano che arriva x studiare e lavorare.” “bene vieni che ci sediamo e parliamo”.”Stefy per favori mi prendi i documenti che sono sul mio tavolo in ufficio, grazie” Ci sediamo e parliamo del lavoro e degli orari. Io gli faccio vedere l’orario delle lezioni e in funzione di quello decidiamo i turni di lavoro. Arriva Stefy “eccoli, sono questi vero?” Robert li guarda “si, grazie Stefy”. Leggiamo assieme i documenti e poi li firmiamo entrambi. Una copia a me, una a lui una per il collocamento. “la burocrazia è finita, ora ti presento agli altri che saranno i tuoi colleghi”.Stefyl’hai conosciuta, Miriam ed Elisabeth “ “piacere di conoscervi” e scambiamo i convenevoli “questi sono Jhonny, William, Gregory, Charl”. Dopo i saluti “elisabeth mostra il locale a Giovanni, tutto uffici e servizi, bagni anche” Lei mi fa strada e un giro nella grande sala. Molto illuminata la prima parte fino al bancone bar, poi una luce più soffusa nella parte centrale mentre nella parte in fondo la luce è tenue, io direi semi oscurità ”La prima parte è per gli avventori normali, la centrale per gruppi o chi vuole fare conoscenze, la terza diciamo che è per divertirsi.” La guardo con una espressione interrogativa “si dai la terza è per incontri molto ravvicinato, diciamo sesso un pò camuffato “ “capito” e sorrido, lei risponde al mio sorriso. Giro in ufficio, ripostiglio deposito, spogliatoio unico con bagli separati fa uomini e donne. “ma ci cambiamo assieme voi e noi?” “si perché? Hai problemi?” “no no va bene” poi andiamo ai bagni dei clienti. Prima donne che visiono poi maschi, “dovrei fare pipi se non ti dispiace” “fai pure che ti aspetto”. Vado agli urinatoi tiro fuori e piscio, una lunga pisciata, con la coda dell’occhio vedo che con indifferenza ni scruta. Poi sistemo rimetto a posto chiudo e vado ai lavandini a lavarmi le mani. Lei mi fissa negli occhi riflessi nello specchio. Io alzo lo sguardo e lo fisso sui suoi. Scoppia a ridere ed io pure. Usciamo e torniamo al gruppo. ”direi che è doveroso offrirvi una birra per avervi conosciuto e per essere diventato vostro collega” Un applauso e dl bancone mesciono le birre dopo un sorso “cavoli sono molto alcoliche le vostre birre” Stefy Se non le reggi poi ti portiamo a casa, o chissa?” Finita la birra saluto, Robert mi ricorda “a domani alle 16 ciao”
Dopo la birra e aver salutato tutti esco dal pub per tornare a casa. Sento ancora il culo leggermente aperto ma piano piano torna alla normalità. Il passo è normale, le gambe larghe le ho perse nella camminata di andata. Sono contento, il pub mi è piaciuto, il titolare ed i colleghi simpatici e disponibili. Un bell'ambientino. Mi desta non poca curiosità, la parte diciamo buia in cui è permesso o è possibile fare sesso. Ma domani vedremo cosa è in realtà. Cammino e vedo la scuola, il passo è veloce e la scuola si avvicina velocemente. Vedo un uomo uscire dalla porta principale, osservo e riconosco il professore. Sono vicino, lo saluto e lo aspetto in strada mentre percorra il viale della scuola. "Già fatto tutto" mi chiede." Si, al pub bene. Inizio domani alle 16" "allora hai un'oretta di tempo libero" "si, diciamo di si" "ottimo, allora vieni a casa mia, così impari la strada per domani e facciamo il bis" io lo guardo meravigliato, lui mi guarda "dai che ti rimetto il cazzo in culo ed in bocca. Sei la mia troia, la mia vacca da monta, il mio sborratoio privato. Decido io tu obbedisci e basta." Non dico nulla ma cammino affianco a lui sino alla casa. "Eccoci arrivati, ora apro e poi sarai mio" aspetto " si professore sarò suo, la sua troia".
Infila la chiave, gira alcune volte poi apre e mi fa entrare per primo. Mi segue e chiude la porta a chiave. Mi blocca con la mano sulla spalla, mi gira e chiude la mia bocca aperta per la sorprese di questa girandola, con le sua labbra sulle mie e le lingue che già giocano fra loro. Con una mano si posiziona sulla chiappa e con l’altra mi prende palle e cazzo e mi palpa con forza. Il bacio è lungo, oserei dire passionale o almeno come preambolo di una grossa aspettativa per entrambi, per me sicuramente per il suo gran grosso cazzone, per lui l’avermi alla sua mercè.
Il bacio finisce, mi dice di spogliarmi. Eseguo mentre vedo lui togliersi gli abiti e mostra il suo palo che si sta rigenerando. Mi prende per mano e mi porta in camera. Mi fa sedere sul bordo del letto e "succhiamelo mia troietta, datti da fare". Obbedisco e lecco l'asta scendendo alle palla, ne risucchio una alla volta in bocca, la tengo dentro e la lecco, cambio palla risucchio e lecco l’altra. Lui ansima e gode. Risalgo e mi prendo la grande cappella nella bocca, secchio e lecco. Lui prova a scoparmi e a spingere oltre, ma è troppo per la mia bocca. Già gli umori escono, li assaporo volentieri e gradisco la sua particolarità. "Brava troia" mi toglie il cazzone dalla bocca "ora alla pecorina, forza che voglio sfondati e sborrarti" sorpreso per l 'uscita del cazzo, ma felice della richiesta, subito sono pronto alla pecorina. " abbassati un pò" allargo ancora le gambe e abbasso il culo. "Bene così" affonda il viso fra le mie chiappe e la sua lingua mi lava la rosetta e poi entra senza problemi, senza resistenza. Io godo del piacere che quella lingua mi dà. Smette "hai il buco ancora aperto, ottimo, ti posso sfondare senza preoccupazioni" "sei tu che me lo hai aperto" la cappella si appoggia "si ma adesso te lo tengo in esercizio così ne prenderai tantissimi senza tanti preamboli, sei troia e fra poco vacca da monta totale" Sto per rispondere quando lui spinge ed entra tutto in un battito. Io emetto un gemito ed un sospiro. "Tutto tutto dentro, buco aperto bene". Sta fermo a fondo corsa, il mio ano vibra e pulsa per adeguarsi a questa dimensione. Lo sento tutto, lo sento dentro, lo sento che mi ha allargato entrando, ed ora lo avvolgo e lo godo. Un gran cazzo, un palo grosso e lungo. Una fatica la prima di stamattina, ma ora passa, sono ancora divaricato, scivola senza sforzare. Mi concentro e percepisco il suo battito cardiaco che pulsa nel cazzo e si trasmette in me. Splendido da sentire. Sono concentrato sul suo cazzo che ecco inizia a muoversi. Con dolcezza arretra, non esce, e ritorna dentro. Ad ogni affondo io gemo di piacere mentre lui si gode il mio culo, il mio intestino, le mie chiappe, il mio corpo. Con la mano destra viene a cercarmi il sesso, prende dapprima le palle, le stringe e chiude nel palmo della sua mano. Un mio gemito di dolore, leggero dolore, per averle strette troppo. Poi mi prende il cazzo, turgido, lo afferra, lo impugna, lo mena, mi sega piano. Segue il tempo ed il ritmo della scopata. Ogni tanto accelera, ogni tanto rallenta. Il mio cazzo ora è duro. Accelera a scoparmi, aumenta il ritmo della masturbazione. I colpi che da nell'affondare, nel penetrarmi mi spostano e a volte mi sollevano.
Abbandona il mio cazzo, e io resto deluso, vorrei protestare, ma le sue mano vanno sui miei fianchi, serra le dita e preme col palmo per tenermi fermo, bloccato. I colpi arrivano adesso molto più decisi, molto forti, esce con calma ma affonda con impeto, con forza, con potenza, con violenza e con continuità. Cazzo che bello, godo, analmente anche da prima, gemo e istigo a continuare sempre di più "dai che mi sfondi, forza non smettere, dai insisti, più forte, più veloce" e inizio a emettere vocali continue “aaaaaaaaaaaaaaa siiiiii” o a esplicare che sto godendo, con alcuni colpi mi esce un urlo di gioia." Troia, vacca, senti questo, e questo. Ti sfondo, ti apro in due. Fra poco ti sborro dentro, ti riempio, ti affogo nel mio sperma. Goditi questo cazzo che ti sta aprendo. Che sta alesandoti il buco. Che presto diventerà un tunnel autostradale. Troia da cazzi, vacca da monta, da essere riempita da centinaia di cazzi. Daiiiii" Altri colpi violenti ed infine un colpo duro forte che entra ancora di poco. Il cazzo freme, pulsa, vibra, si contrae ed il primo lungo lancio di nettare caldo parte e mi invade l'addome. Lo percepisco tutto ed in ogni fase. Ed ecco che si ripete freme e schizza il bianco liquido. Lui urla, geme di piacere ed io di lui che gode di me e dei suoi schizzi caldi dentro me. Le contrazioni calano. Il suo fiato è affaticato. Scivola sopra di me, si appoggia ansimante." Che culo che hai, che troia che sei. Una vacca da sfondare e riempire" poi apre la bocca e la lingua lecca ed entra nel mio orecchio. Lo lascio fare poi mi giro a cercare la sua bocca e un bacio riusciamo a darcelo. Quando ha recuperato energie, esce dal mio culo "succhialo e puliscilo bene" eseguo leccando e poi succhiando dalla cappella l'ultima sbora rimasta. Mentre lavoro alzo gli occhi ed incrocio i suoi. Sorrido felice e lui mi fa una dolce carezza passando le dita fra i miei capelli. "Bravo, ora ci puliamo e laviamo e poi ci vediamo domani" In bagno mi svuoto della molta sborra e poi mi lavo il culo, mi sciacquo la bocca. Ci rivestiamo. Mi palpa le chiappe mi saluta e ricordandomi che domani ci saranno le lezioni e le ripetizioni. aluto per l’ultima volta e mi avvio riprendendo la strada per andare a casa.
Riparto costringendomi a tenere le chiappe strette per non dover camminare a gambe larghe e dare idea di cosa avvenuto. L’aria fresca mi penetra e attraversa l’ano, è fastidioso. Il passo si fa più veloce per tentare di aiutare a chiudere la caverna, il mio buco intendo, ed arrivare presto a casa, ma la distanza è minimale da fare in dieci minuti al massimo. Arrivo a casa ed apro con le chiavi che ho ricevuto
Apro ed entro. La voce di Mary risuona "sei tu Giovanni?" "Si sono io" "ben arrivato, hai fatto presto." Mi avvio verso la cucina, e appeno la vedo "ciao, si fatto tutto e ho finito prima del previsto, tutto bene comunque. Vado a farmi una doccia e poi torno." "va bene, poi ci racconti come è andata la giornata" "volentieri, a dopo" salgo le scale ed entro in camera. Sono stanco, le due scopate sono state intense, sia dal punto emotivo che da quello fisico. Speso molta energia, piacevolissimo, ci siamo divertiti e goduti entrambi di noi due. Ora spero con una doccia ristoratrice di recuperare. Mi spoglio e mi sposto in bagno, attendo che l'acqua arrivi calda e mi lavo con attenzione. L'ano è ancora ben dilatato, due dita entrano senza alcuna resistenza. Perlustro dentro per verificare che non vi siano residui di sborra. Tutto a posto. Chiudo l'acqua, mi asciugo bene, poi con il fon asciugo e sistemo i capelli. Mi guardo allo specchio, sorrido e mi dico che troia che sono. Esco dal bagno e cerco nel cassetto le mutande da mettermi. Bussano alla porta e subito viene aperta. "Un attimo" dico dopo che ho sentito l' apertura. È Harold "scusami, non pensavo fossi sentito. Mary dice che è quasi pronto. Ti aspettiamo" " grazie arrivo subito" lascio cadere le mutande per terra e mi piego a novanta gradi per raccoglierle, allargando le gambe mettendo in mostra il culone la rotellina di ingresso. Harold resta fermo sulla porta a osservarmi. Credo abbia avuto una erezione istantanea, o mi piace crederlo. Mi alzo e mi giro in modo che veda il mio cazzo, che subito copro con le mutande, con ovvio ritardo. "Mi vestono arrivo" "ok a dopo" e chiude la porta. Ho il cuore impazzito, ho provocato e.chissà cosa penserà di me. Mi rivesto e scendo. "Eccomi" Mary "siediti che porto in tavola". Harold è già seduto ed il posto di Mary è evidente, resta il terzo che sarà il mio ovviamente. Ceniamo parlando di varie cose. Poi mi chiede come è andana la giornata.
“Sono andato alla scuola ed ho cercato il professore. Ho chiesto a un signore, forse professore anch'esso, e mi ha indicato lo studio. Lo trovo facilmente seguendo le indicazioni. Busso, entro, mi presento. A prima vista il professore mi è sembrato una bella e brava persona. Mi dice subito che David lo aveva contattato dicendogli che volevo completare e migliorare il mio inglese e che gli aveva raccontato delle mie capacità. Mi ha fatto firmare i documenti per l'iscrizione ai corsi di studio. Successivamente si è proposto di darmi ripetizioni per migliorare. Propone di entrare profondamente nel corpo interessato, studiarne le particolarità, sfondare i blocchi fisico psicologici. Svuotarsi per poter essere riempiti. Cultura e lingua. Esempi lampanti che mi hanno chiarito il percorso degli studi.
Concluso l’incontro sono andato al pub. Mi sono presentato al titolare. Anche lì firmato i documenti per l'assunzione. Ciò fatto mi ha presentato i colleghi. Una di loro mi ha fatto fare il giro del locale. Mi ha spiegato che vi è una zona illuminata a cui accedono tutti, poi una seconda zona con luci soffuse per chiacchierare e o ballare. La terza zona semibuia per incontri particolari. Pomiciate e sesso. E questa zona non la capisco. "
Harold "vedi da noi non puoi appartati in un prato o un bosco per combinare qualcosa, intendo sesso. Fa troppo freddo, per questo alcuni locali hanno creato queste zone semibuie per soddisfare queste esigenze"
"Ho capito, grazie di avermelo chiarito. Ho offerto una birra a tutti e poi salutando mi sono avviato a rientrare. Arrivato alla scuola ho visto il professore che usciva per tornare a casa. Incrociandolo ci siamo salutati e mi ha invitato da lui sia per conoscere la sua casa per un inizio di ripetizioni. Istruttiva, piacevole, molto profonda, lui molto disponibile e molto chiaro nei modi e nei metodi. Mi ha proprio aperto, orizzonti larghi Una volta conclusa la conoscenza ci sua nuovamente salutati e sono rientrato.”
Passiamo il dopo cena a parlare ed ad organizzarci. "Domani dovrei finire di lavorare verso le 20, per cui credo di rientrare 20,30 o 21 al massimo." Mary "ok o ti aspettiamo o ti lascio qualcosa da scaldare per quando arrivi. Dopo vediamo come va e ci organizzeremo di conseguenza per i prossimi giorni." "Ti ringrazio, è stata una giornata molto intensa e impegnativa, sono stanco e andrei a dormire" li saluti e lei che mi vuole dare un bacio sulla guancia e per darmelo si appoggia, o meglio comprime, le sue teste sul mio petto. Il contatto non dura molto ma mi fa un effetto strano, mi ha eccitato e sotto me, fra le cosce, si muove. Saluto e mi ritiro in camera. Mi spoglio, vado in bagno, piscio, mi lavo il cazzo, i denti risciacquo la bocca e torno in camera sdraiandomi sul letto. Nudo allargo le gambe e mi palpo palle culo e cazzo. Penso alle tette della signora, ripenso al cazzo del professore, ripenso a quanto mi ha utilizzato, a quanta sborra mi ha donato, alla tanta sborra che mi ha riempito. Il mio cazzo è duro e inizio una lenta masturbazione scendendo totalmente con la mano e risalendo chiedendo la cappella. Mi sto godendo i pensieri libidinosi ma sento salire qualcuno le scale. Non vorrei che fosse Harold che poi entra e mi trova a segarmi. Stoppo e mi tiro sopra il lenzuolo e spengo la luce. Appena in tempo bussano e si apre la porta ed entra Mary. "Ciao disturbo?" "No stavo rilassandomi per dormire" facendomi una carezza sui capelli e passando più volte le dita fra essi "Bravo ora riposati. Se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa" e le ultime parole sono mielose dichiarando una certa disponibilità che poi andrebbe accertata, ma ovviamente non adesso che mi sento distrutto, cotto "chiedi senza problemi che vediamo se possiamo soddisfare la tua esigenza, la tua richiesta il tuo desiderio. Intanto passa una bella notte." La coda dell'occhio finisce sullo specchio dell'armadio e noto con terrore che il mio cazzo duro si vede evidente nel lenzuolo. Lei mi bacia in fronte, nell'alzarsi mi sfiora, passando con la mano, il pisello in erezione. Un fremito, un tormento, un desiderio mi assale e pervade ovunque in me. Mary saluta con quella mano prima di chiudere la porta. I pensieri e le supposizioni mi assalgono ma io crollo in un sonno profondo, meritato riposo.

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